Dieta Bernstein

Dieta Bernstein: cos’è e come funziona!

La dieta Bernstein deve il suo nome all’ endocrinologo statunitense Richard K. Bernstein ed è un regime alimentare che prevede il consumo di pochi carboidrati e molti grassi.

Scopo

Quello principale è di limitare l’assunzione di carboidrati, per questo viene considerato un regime alimentare adatto a chi soffre di diabete. Seguendo i consigli del dottor Bernstein si possono arrivare a perdere circa 2 Kg a settimana.

3 regole fondamentali

  • Eliminare tutti gli alimenti che contengono zuccheri semplici (zucchero da tavola e tutto ciò che contiene fruttosio, galattosio, lattosio e maltosio). Andrebbero eliminate anche bevande alcoliche e gassate e limitati i cibi amidacei come pane, pasta, cereali e patate.
  • Si deve proporzionare l’assunzione di carboidrati alla quantità di insulina iniettata (o già presente nell’organismo) e quindi limitare l’assunzione totale di carboidrati per evitare un aumento di zucchero nel sangue (glicemia) dopo i pasti.
  • Smettere di mangiare nel momento in cui non si avverte più la sensazione di fame.

Alimenti da evitare

  • Alimenti con con alte concentrazioni di zuccheri semplici e ricchi di fruttosio, galattosio, lattosio e maltosio
  • Bevande alcoliche, zuccherine e gassate
  • Limitare anche la maggior parte dei cibi amidacei come pane, pasta, cereali e patate

Alimenti consigliati

  • Carne
  • Pesce e frutti di mare
  • Formaggi, burro e panna

Tramite questo regime alimentare, il dottor Bernstein si prefigge lo scopo di mantenere i livelli di zucchero nel sangue nella norma e sostiene che seguendolo a lungo termine può aiutare a ridurre le complicazioni come malattie cardiache, ipertensioni, problemi agli occhi.

Punti deboli

  • Consumo eccessivo di proteine
  • Consumo eccessivo di grassi saturi
  • Scarso consumo di carboidrati e di fibra alimentare

Seguire questa dieta per un lungo periodo potrebbe portare allo sviluppo di patologie cardiovascolari proprio per l’elevato consumo di proteine animali e di grassi saturi (formaggi, burro, panna). Le considerazioni sugli zuccheri semplici risultano essere appropriate in quanto il loro consumo non dovrebbe essere superiore al 15%. Non è però opportuno demonizzare completamente i carboidrati: infatti si dovrebbero prediligere fonti alimentari amidacee a basso indice glicemico e alimenti naturalmente ricchi in fibra alimentare quali cereali integrali, legumi, frutta e verdura. Infatti, per gli adulti, si raccomanda di consumare 25 g/die di fibra alimentare.

Bisogna ricordare inoltre che i grassi non dovrebbero superare il 35% del consumo giornaliero preferendo acidi grassi insaturi e polinsaturi ed evitando acidi grassi saturi e trans.

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